lunedì 11 febbraio 2008

Così lontana, così vicina...'

Paolo Maggi Fu la “culla dell’umanità”, in particolare la zona del Transvaal, oggi stato del Gauteng con capitale Johannesburg. In quella zona sono state infatti ritrovate le testimonianze delle civiltà più antiche, almeno secondo la moderna paleoantropologia. “L’Italia sulla carta geografica è lontana. Ma per molti aspetti vicina. Nello spirito, nei rapporti intessuti nel tempo, negli italiani che hanno fatto del Sud Africa la loro patria, nella cooperazione economica, culturale e scientifica, nella comune lotta contro la povertà e le malattie, nell’associazione che vogliamo più stretta fra Europa e Africa, l’Italia vi è vicina” con queste e altre parole, pronunciate nel 2002 a Capetown da Carlo Azeglio Ciampi nel corso di un pranzo offerto dal Presidente del Sud Africa Thabo Mbeki, l’amicizia fra i due paesi venne sancita ai più alti livelli istituzionali. In quella visita nel paese africano, voluta per dare un seguito concreto agli impegni presi dal Gruppo degli Otto per il terzo Mondo, Ciampi non mancò di sottolineare la sua “ammirazione” per quella nazione, “composta da molte etnie e undici culture”, testimonianze di grandi ricchezze per “costruire insieme il futuro della collaborazione”. Il Sudafrica infatti racchiude in sé caratteristiche proprie di ogni parte del globo. Il “mondo in un solo paese”. Luoghi selvaggi e incontaminati, grandi laghi e fiumi, villaggi spersi nella natura e città ultramoderne. Antiche tradizioni e costumi locali caratterizzano la cultura di una società in rapida evoluzione pronta ad incontrarsi con la modernità e le esigenze più raffinate dei viaggiatori del mondo. Situato nella punta meridionale del continente africano il Sudafrica si porta addosso una storia complicata, drammaticamente in bianco e nero, segnata dall’apartheid, ovvero la separazione. I neri non potevano studiare, dovevano abitare in luoghi lontani dai bianchi, non potevano votare ma nemmeno sedersi sulle stesse panchine utilizzate dai bianchi. Una storia disumana che è andata avanti fino a quando i neri si ribellarono e il governo dovette cedere a Nelson Mandela. Il Sudafrica ottenne piena indipendenza nel 1931, partecipando alla Seconda guerra mondiale a fianco degli alleati. Nel 1948, il partito di maggioranza, il National Party, instaurò il regime di segregazione razziale noto appunto come apartheid durante il quale la popolazione nera, ancora esclusa dal suffragio, perse gran parte dei propri diritti civili. La crescente ostilità internazionale al regime dell’apartheid, insieme al proliferarsi dei movimenti interni di opposizione nera come l’African National Congress, portò, nel 1991, al crollo del sistema. Il 27 aprile del 1994 si tennero le prime elezioni democratiche con suffragio esteso ai neri e Nelson Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, venne eletto presidente dell’ANC. La storia cominciò così a colorarsi e la situazione è decisamente migliorata, anche se di strada ce n’è ancora molta da fare. Purtroppo gli anni di apartheid hanno significato, tra le altre cose, un degrado della cultura in senso generale, che ha colpito l’enorme potenziale artistico letterario e musicale di cui questo paese è dotato e che sta emergendo ora. Nella società sudafricana si poteva finire in prigione per il possesso di un dipinto considerato di contenuto politico vietato e per questo motivo la vera arte dovette operare nella clandestinità, e nel frattempo la banalità imperava nelle gallerie e nei teatri. L'esempio più lampante dell'atteggiamento oscurantista del governo sudafricano fu l'abbattimento di District Six, una vivace zona multietnica di Città del Capo, e di Sophiatown a Johannesburg, un'area descritta come 'uno scheletro con un sogghigno stampato sul volto' dove molti artisti destinati a conquistare la fama internazionale mossero i primi passi. Gruppi musicali come i Ladysmith Black Mambazo sono riusciti a far conoscere le sonorità sudafricane a un vasto pubblico occidentale sia durante sia dopo l'apartheid. Il Sudafrica è la 23a potenza industriale del mondo. Un Paese a economia evoluta, con grandi risorse naturali e oltre quaranta milioni di abitanti che ha oggi gravi problemi, primi fra tutti criminalità, disoccupazione e l'Hiv/Aids, onde lunghe del micidiale lascito dell'apartheid. Il settore trainante è quello minerario, con l'estrazione di diamanti, di cui il Paese è ricchissimo, nonché di uranio, rame, argento e oro. A questo settore si affiancano il turismo e l'agricoltura. Il settore a crescita più rapida è comunque il turismo. Il Sudafrica custodisce infatti, come immenso scrigno a cielo aperto, alcuni dei parchi naturali più importanti e belli del mondo. Il territorio del Sudafrica rappresenta il 4% del territorio del continente africano e ha il 6,7% della sua popolazione. Però partecipa per il 30% al reddito totale. E' insomma il paese industriale più avanzato dell'Africa. E’ una Repubblica parlamentare dotato di una Costituzione democratica con divisione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario. Le capitali sono tre: Pretoria è la capitale amministrativa, Cape Town quella legislativa, Bloemfontein quella giudiziaria. La società sudafricana è una società multirazziale dove molto forte, specie nelle zone urbane, è il sincretismo tra le diverse tradizioni, che si confrontano e si mischiano in un particolarissimo mix. Le numerose etnie che compongono il frammentato universo sudafricano appartengono in maggioranza ai neri, divisi a loro volta principalmente in zulu, xhosa, ndebele, setsawana, ai bianchi, inglesi e afrikaans, ai meticci ed agli indiani. La maggior parte delle popolazione è di fede cristiana, una buona parte è animista mentre vi sono in piccola percentuale musulmani ed induisti.

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